Tifiamo Rivolta

Posts written by Pazzi Scatenati

CAT_IMG Posted: 24/5/2010, 18:36 Rom a Milano - Inform-azioni dall'Italia

comitato antirazzista milano

Domenica 23 maggio era prevista un’assemblea pubblica presso il campo di Via Triboniano.
Convocata dagli abitanti del campo e dal Comitato antirazzista milanese, era intesa a fare un bilancio di quanto accaduto nei giorni precedenti e un’analisi collettiva della situazione apertasi dopo gli scontri di giovedì. I riflettori accesi intorno alla questione Triboniano, l’evidenza dell’arbitraria violenza nella gestione della piazza e lo sbugiardamento delle immancabili menzogne politico-poliziesche, facevano presupporre che l’assemblea sarebbe stata molto partecipata. Lo sapevamo noi e i nostri amici, lo sapevano anche i nostri nemici.

Alla vigilia il vicesindaco De Corato annunciava che avrebbe fatto di tutto affinché tale assemblea non potesse avere luogo, contattando questura e prefettura in questa direzione.
Detto fatto: domenica nel primo pomeriggio la zona intorno al campo è interamente militarizzata con centinaia di agenti in antisommossa, agenti della polizia locale e drappelli di digos. Chi si avvicina viene fermato, identificato, allontanato.
La barriera dell’esclusione etnica, della segregazione sociale e della partizione umana non deve essere infranta, nessuna discussione comune deve avvenire, nessuna solidarietà attiva deve potersi esprimere.

I dirigenti di piazza con tronfio autocompiacimento sono inizialmente convinti di aver fatto un buon lavoro: la barriera etnico-sociale è ribadita dallo sbarramento di scudi e caschi.
Eppure, nel corso del pomeriggio, si accorgono che qualcosa non ha funzionato: scrutando coi binocoli l’interno del campo (ben sapendo di non essere affatto, loro, i benvenuti), vedono dei movimenti, gente che fa capannello, discute, parla…
Qualcosa evidentemente è andata storta: cominciano le prime timide incursioni della Polizia Locale alla ricerca di infiltrati e sobillatori. Entrano e non trovano nessuno. Escono e la gente ricompare. E così ripetutamente. Con sempre più affanno, cominciano a setacciare il campo con dispiegamenti più massicci di poliziotti, al seguito dei digos ; vanno avanti e indietro, a destra e a manca, cercano anche dentro le baracche, ma non trovano niente e nessuno.
I rom li guardano di sottecchi con indifferenza, li ignorano, non gli rivolgono nemmeno una parola. In cuor loro, sorridono al cospetto di tanta imbecillità.

Ebbene sì, noi nel campo c’eravamo. Eccome se c’eravamo. Abbiamo parlato tutto il pomeriggio con tanta gente, bevuto birre coi rom, condiviso riflessioni e valutazioni; abbiamo fatto anche una diretta radiofonica da dentro il campo, giusto per lo sfizio; e abbiamo giocato coi bambini, facendo disegni, lanciandoci la palla e soprattutto inventando una nuova versione del gioco “guardie e ladri”, quella con le sentinelle volanti: indovinate un po’, com’erano distribuite le parti?
È vero: l’assemblea plenaria del campo, come era stata intesa inizialmente, non c’è stata. E non c’è stata per un motivo ben preciso: se fossimo stati toccati all’interno del campo, sarebbe successo un macello e ieri non c’era volontà alcuna, da parte nostra (e “nostra”, qui, si riferisce a noi coi rom, ai rom con noi), di surriscaldare gli animi. Chi stava proponendo “un intollerabile linguaggio della violenza” (De Corato) erano ancora una volta lorsignori.

A partire dalle lunghe discussioni svoltesi nel corso della giornata, alla luce degli eventi e di una riunione svoltasi in serata al Torchiera con alcuni rappresentanti del campo (con buona pace di quanto riportato oggi da Il Giornale), possiamo fare le seguenti valutazioni:

1) nei confronti delle promesse fatte dalla Moioli alla delegazione dei rom, convocata in tutta fretta venerdì sera in prefettura, nel campo è ampiamente diffuso un atteggiamento di scetticismo: la promessa di consegnare case a tutti entro settembre con una partecipazione del 50 % delle spese d’affitto per quattro anni da parte del comune, è tanto allettante quanto sospetta. Anzitutto perché fatta solo a voce e con l’esplicita richiesta di non renderla pubblica (mentre, allo stato attuale delle cose, l’unica cosa scritta resta l’ordinanza di sgombero entro il 30 giugno); in secondo luogo, perché a molti sembra un chiaro temporeggiamento per calmare gli animi oggi e poter colpire quest’estate, quando i bambini non vanno più a scuola e molti sono in vacanza; infine, perché si prevede di far rientrare la Casa della Carità in funzione di “mediazione”, e tutti nel campo conoscono molto bene le porcherie di cui sono capaci Don Colmegna e collaboratori. Questa sera (lunedì) ci sarà un altro incontro delegazione rom-comune-casa della carità di cui daremo conto prossimamente.

2) Risulta evidente, ancora una volta, il tentativo disperato di mantenere una separazione tra i rom e qualsivoglia individuo solidale: un tentativo fatto a colpi di calunnie, menzogne, demonizzazioni personali ed esibizioni muscolari. La logica del divide et impera non tramonta mai, e sembrano disposti a tutto per imporla. Registriamo comunque il fatto che, in un rovesciamento delle parti non privo di significato, abbiamo ricevuto per l’intera giornata la fattiva complicità attiva di tanti abitanti del campo.

3) Infine, se da un lato ritrovarsi a giocare a nascondino o a guardie e ladri è stato anche, a suo modo, divertente, dev’essere sottolineato e denunciato con forza il processo di “clandestinizzazione” coatto cui siamo stati sottoposti, inseguiti da una sorta di novella Gestapo all’interno di una zona rossa al quadrato, disegnata intorno a un campo di segregazione razziale: noi costretti comunque a divincolarci e nasconderci senza aver commesso alcun reato, altri accorsi a partecipare, bloccati a cento passi dall'ingresso d'un kampo. Ennesimo esempio dello stato d’eccezione permanente e di militarizzazione dei territori (da Pianura ... a L'Aquila...) cui stanno sottoponendo tutti, e che non può passare in silenzio. Di qui l’ipotesi di convocare a breve un’assemblea pubblica per discutere di questa situazione “gestional-repressiva”, sia nella sua natura intrinseca, sia nel suo significativo nesso con la specificità della lotta dei rom di Triboniano.

Comitato antirazzista milanese
Milano, 24 maggio 2010
CAT_IMG Posted: 20/5/2010, 22:36 Rom a Milano - Inform-azioni dall'Italia
ggi è successo il putiferio in Triboniano.
La cronaca:
Ore 16: circa 300 rom si avviano a piedi per prendere il tram 14 e recarsi al presidio indetto per le 18 sotto Palazzo Marino.
L'obiettivo del presidio era semplicemente quello di comunicare alle autorità cittadine la piattaforma rivendicativa degli abitanti (qui allegata). Una proposta di accordo che, se accettata avrebbe significato l'abbandono volontario del campo sotto sgombero. Ma percorsi neanche 200 metri uno sbarramento di Polizia bloccava la strada e con fare arrogante intimava ai rom di tornare indietro perchè la manifestazione non era autorizzata (falso! dato che erano stati presi accordi precisi con la DIGOS) e spingendo affinchè i rom facessero una delegazione di sette persone per andare ad incontrare l'assessore Mojoli
I rom rifiutano la proposta e al primo accenno di proseguire vero il capolinea del 14 parte la prima carica. Come al solito le donne in prima fila, come al solito le vittime non possono combattere: una bambina di due anni ne esce con la faccia segnata dal manganello degli sbirri e parecchie caviglie risultano gonfiate dai calci

Ore 17: dopo un lungo e inutile parlamentare, i rom decidono di tornare indietro, agguerriti più che mai e improvvisano barricate in mezzo alla strada. la manifestazione, nei fatti, si concentra in via Triboniano. La richiesta è sempre la stessa: una risposta alle rivendicazioni unitarie di tutti e quattro i campi sotto sgombero. Anche la risposta è sempre la stessa. Decine di cellulari scaricano i soldati di Decorato&co.che con ampi cordoni in antisommosssa bloccano entrambi gli accessi al campo inclusi ovviamente chi stava accedendo dal presidio ormai saltato in centro città

Ore 18,30: Scatta l'ordine di attacco. I cordoni si muovono contro i rom che cominciano ad opporre una forte resistenza. Diverse cariche violente vengono affrontate dagli abitanti del campo. Per ben tre volte l'esercito razzista è costretto ad arretrare perchè i rom contrattaccano. Ma alla fine numeri e soprattutto violenza armata prevalgono. Lacrimogeni e manganelli costringono i rom all'interno dei campi che continuano a cercare di resistere e contrattaccare.

Da qui in poi non è dato sapere cosa stia davvero accadendo. I solidali che sopraggiungono trovano la strada sbarrata.
Non resta che lanciare un accorato appello ad accorrere verso Triboniano La resistenza dei rom ha assunto davvero tratti eroici e se oggi la battaglia antifascista riveste un qualche significato e valore universale questo è il momento di dimostrarlo. Il fascismo, sempre di più, è quello dello stato. La resistenza che sgorga dalle viscere della società, é l'unica vera risposta all'altezza della situazione



Riportiamo alcuni aggiornamenti da indymedia lombardia

Ore 16 - I Rom del campo di via Triboniano si erano mossi per raggiungere Palazzo Marino quando sono stati bloccati della polizia e caricati. Ora stanno barricando il campo e fanno appello a tutti perchè si converga sul campo di via triboniano.

Ore 16.30 - Le forze dell'ordine stanno bloccando i rom e cercano di respingerli dentro il campo...
Oggi ci sarebbe dovuta essere una loro manifestazione davanti il comune x chiedere il diritto a vivere dignitosamente in case non in campi. Ieri tutto il campo aveva deciso insieme di fare questo corteo ma oggi un ingente schieramento di forze dell'ordine gli impediscono di uscire dal campo. [...]

Ore 16.50 - 5 compagni sono tenuti in fermo dagli sbirri...non si capisce se siano in fermo o gli stiano solo prendendo i documenti...

Ore 17.30 - Gli sbirri sono entrati nel campo. Lancio di lacrimogeni e caricherà violentissime. Caricati anche i bambini del campo. Non fanno avvicinare nessuno,neanche giornalisti.
CAT_IMG Posted: 25/2/2009, 17:57 Stupri alle donne e stupri alla verità - Inform-azioni dall'Italia
evidentemente lo stupro comemsso da italiano, magari in una situazione banale nella sua brutalità, non fa notizia.
a meno che non ci scappi il morto o non riguarda dei minori.
invece la paura dello straniero a quanto pare vende un sacco.
tutto questo contribuisce all'isteria che fa promuovere leggi di emergenza con il plauso dei media.
è uno schema consolidato e sempre efficace.
inoltre non si affronta mai il problema culturale del rispetto della donna, che credo che stia alla base dello stupro.
CAT_IMG Posted: 9/2/2009, 23:44 Cornuti mazziati e...Schedati! - Ultimi della classe
io ho la tessera...obbligatoria se volevo andare in trasferta.
non ho capito cosa cambi dal biglio nominale.
sta di fatto che è stata fatta da chi aveva scontato una diffida...
CAT_IMG Posted: 3/2/2009, 21:47 Stile Ultras - Ultimi della classe
image

buteiimage
interisti senza scortaimage

Edited by Pazzi Scatenati - 7/2/2009, 11:44
CAT_IMG Posted: 3/2/2009, 21:38 Stanlio colpisce ancora - Inform-azioni dall'Italia
bela, giusto epr curiosità.
ma a quali centri sociali ti riferisci?
sempre cs milanesi?
CAT_IMG Posted: 26/1/2009, 23:57 17 GENNAIO FIRENZE ... Se sei un ATTACCABRIGHE e aspetti la scintilla - Musica / Serate / Concerti
CITAZIONE (alcool e basettoni @ 26/1/2009, 17:47)
CITAZIONE (Il Paese dei Balocchi @ 25/1/2009, 12:53)
cmq mi sa che siamo andati un tantino fuori discussione eheh

visto come s'era messa meglio così

esatto.
fortuna che c'è pazzi, tutti picchiano lui e nessuno scazza.
uniti si vince...boia, ma che male però
CAT_IMG Posted: 26/1/2009, 23:51 Centri Sociali - Musica / Serate / Concerti
MILANO

leonkavallo
http://www.leoncavallo.org/

vittoria
http://isole.ecn.org/vittoria/

cantiere
http://www.cantiere.org/

cascina torchiera
torchiera.noblogs.org

casa loca
www.casaloca.it

conchetta, transiti T28, pergola sono sotto sgombero e dubito che farete in tempo a vederli.
il leo credo che non sarà mai sgomberato, verrà mantenuto tipo monumento.
che magone. io sono giovane, ma conosco più centri sgomberati di quelli tutt'ora attivi.
orso, bulk, stecca, (V)33, garibaldi, malamanera, metropolis, kasotto
molti di questi sgomberati dopo ocupazioni decennali, e in ogni caso senza colpi ferire.
se non ricordo male solo il malamanera ha opposto una certa resistenza.
CAT_IMG Posted: 26/1/2009, 18:59 Stanlio colpisce ancora - Inform-azioni dall'Italia
si lo sgombero sembrerebbe illegale anche giuridicamente.
ma l'intero discorso anche visto da posizione "moderata" non ha senso.
il conchetta è il centro che più di tutti ha portato avanti un discorso culturale e intellettuale.
libri, cinema, musica. E tutte cose di alto livello.
dico soltanto che la facciata è stata dipinta da blu, che ha esposto anche al tate di londra...
decorato è davvero una merda.
non trovo altre parole per definirlo.
credo sia la parsona che più disprezzo al mondo. E' il classico fascio che ha raggiunto il potere.
tutti i suoi provvedimenti riguardano la sicurezza (eppure non è l'asessore alla sicurezza ma vicesindaco...) con provvedimenti dogmatici-perbenisti-qualunquisti.
che io sappia non ne ha combinata una giusta.
la sua specilità sono gli sgomberi (centri sociali, rom per poi farli stare ancora peggio 100 metri più in là, fiere)
CAT_IMG Posted: 24/1/2009, 19:23 Stanlio colpisce ancora - Inform-azioni dall'Italia
Lo sgombero su commissione è scattato con precisione padana. Il Conchetta, vecchio centro sociale occupato da vent´anni e abitato da anarcopunk dalle tempie grigie, è stato "espugnato" dalle forze dell´ordine. Non c´era nessuno: solo i libri e i documenti del fondo Primo Moroni, qualche computer e dei barilotti di birra. La «legalità», secondo il vicesindaco e parlamentare di An Riccardo De Corato, è stata ripristinata. C´è qualcosa di grottesco, nell´operazione che ha portato alla chiusura di uno dei centri di aggregazione più noti, più attivi e meno molesti di Milano.

Si cacciano, manu militari, da locali di proprietà del Comune - e per l´uso dei quali è fra l´altro in corso una causa civile - "temibili" occupanti abusivi che all´interno gestivano una preziosa libreria altrimenti destinata a non avere fruizione pubblica, la straordinaria raccolta di documenti e riviste sui movimenti e l´antagonismo sociale lasciata dal libraio Moroni. Si mettono i sigilli ai poveri locali del Conchetta, unico presidio culturale sui Navigli colonizzati dalle disco-birrerie, in nome di una tolleranza zero che nessuno aveva invocato: non i residenti, ai quali dà molto più fastidio la sguaiatezza dei locali della zona, né la magistratura che si sta occupando della causa intentata dal demanio comunale.

Iniziativa grottesca ma soprattutto pericolosa, nella quale è impossibile non intravvedere una volontà da apprendisti stregoni del vicesindaco di An e del ministro degli Interni leghista Roberto Maroni. Sgombriamo il campo da un equivoco: qui non si tratta di fare gli avvocati d´ufficio delle occupazioni abusive. I proprietari, privati e pubblici, degli immobili occupati dai centro sociali hanno diritto di chiederne il rilascio. La questione è, evidentemente, un´altra: perché il Comune, invece di risolvere un problema ventennale - e che andrebbe trattato tenendo conto delle attività di un Centro sociale, del suo ruolo nel quartiere e nella città - scatena unilateralmente la guerra?

L´impressione è che in tempi di magra per il centrodestra cittadino - e in parte per il governo nazionale - si giochi a fabbricarsi i nemici in casa. Dunque ecco l´ordine di far piazza pulita dei centri sociali occupati. Luoghi, decenni fa, frequentati da gruppi e collettivi "antagonisti" e in qualche caso violenti ma oggi, per la stragrande maggioranza, divenuti fra i pochi approdi serali frequentabili dai giovani per la birra a prezzi modici, i concerti a 5 euro, i dibattiti politici e culturali. Oggi tocca al Conchetta, e ieri pomeriggio le proteste hanno messo in crisi il traffico in mezza città, domani, se le promesse di Maroni si tradurranno in fatti, toccherà agli altri "fortini abusivi" che ancora punteggiano il territorio: Pergola, Torchiera, Vittoria, Cantiere e infine, c´è da giurarlo, l´odiato Leoncavallo, il bersaglio grosso, la preda più ambita, vera e propria ossessione personale del vicesindaco.

A questo punto è legittimo pretendere che Palazzo Marino, nella persona del suo sindaco Letizia Moratti, prenda posizione e spieghi se quanto è avvenuto ieri mattina in via Conchetta è l´anticamera di una campagna che rischia di riportare Milano a un clima di scontro da anni Settanta. L´idea di una città prescrittiva e addomesticata, che sottende questo gretto e pericoloso "repulisti" degli irregolari, è un´offesa alla storia di Milano, alla sua capacità di misurarsi con i fermenti sociali, le minoranze, le culture non omologabili. E ci spieghino, De Corato e Moratti, come si può considerare civile una città che permette, in cambio di un "regolare" contratto d´affitto, l´apertura di un club nazista come il circolo Cuore Nero e che chiude con la forza pubblica un centro sociale attivo da vent´anni. Perché abusivo.
(23 gennaio 2009)
CAT_IMG Posted: 24/1/2009, 10:46 Stanlio colpisce ancora - Inform-azioni dall'Italia

In questi mesi un po' ovunque a Milano, nel contesto della mostra It's Difficult di Alfredo Jaar, si potevano scorgere cartelli con la domanda Cos'è la cultura? La risposta di Letizia Moratti e Riccardo De Corato ci è giunta in questi giorni, con la chiusura di uno dei luoghi culturalmente più dinamici e stimolanti della città. Il tutto in nome di uno spirito legalitario di cui gli stessi amministratori non sembrano dare prova quando in gioco sono questioni edilizie, sanità privata o poteri forti. Con sgomento abbiamo appreso dello sgombero di Cox 18. In una città sempre più tetra e asfittica, Cox 18 ha rappresentato per tutti noi un punto di riferimento importante. Una programmazione musicale di alto livello, aperta sul mondo a 360 gradi, che dava a molti, e a prezzi irrisori, la possibilità di confrontarsi con le produzioni più innovative o, in altre serate, di ballare o fare quattro chiacchiere. Questo sarebbe già abbastanza, ma non è certo tutto. Nel corso degli anni Cox 18, con al suo interno la Libreria Calusca e l'Archivio Primo Moroni ha costituito un luogo unico di confronto fra le idee. Tutti noi abbiamo presentato i nostri libri, abbiamo organizzato dibattiti o vi abbiamo assistito. Se c'era un'idea, in Cox 18 la si poteva realizzare, magari testandola per poi portarla altrove. Presentazione di libri, si diceva, ma anche rassegne cinematografiche, convegni, seminari, spettacoli teatrali o di danza, mostre o installazioni. E magari tutto insieme, unendo forme e mondi distanti. Non è questa la sede per illustrare tutto quello che Cox 18 ha fatto in più di dieci anni. Noi lo sappiamo e ci auguriamo che il collettivo di gestione sappia, in queste settimane, rendere consapevoli coloro che non lo sono dell'importanza di Cox 18, della sua storia, del livello delle iniziative che in questi anni si sono succedute.
C'è un'immagine che rende chiaramente l'idea di che cosa sia la cultura per Letizia Moratti e Riccardo De Corato: i poliziotti che si avventano sui libri della Calusca e dell'Archivio Moroni per sequestrali e spedirli al macero. Fortunatamente qualcuno li ha fermati, almeno per il momento. Ma Cox 18 è sotto sequestro. Non può finire così. Ormai siamo quasi al capolinea. Non resta più molto, in questa città, che non sia consumo scadente o trash provinciale. Da qualche parte bisogna iniziare a fare qualcosa per porre fine al 'genocidio' culturale avanzato inesorabilmente in questi ultimi anni.
Mobilitiamoci per difendere Cox 18, la Libreria Calusca e l'Archivio Primo Moroni.

[Marco Philopat]
CAT_IMG Posted: 23/1/2009, 17:22 17 GENNAIO FIRENZE ... Se sei un ATTACCABRIGHE e aspetti la scintilla - Musica / Serate / Concerti
alcool ma io che un tempo ero un frik e ora non più.
ma continuo a frequantare ambienti frik.
se ci vediamo ad un concerto skin mi picchieresti?
te lo chiedo perchè già il paese dei balocchi vorrebbe suonarmele image
CAT_IMG Posted: 23/1/2009, 12:28 Stanlio colpisce ancora - Inform-azioni dall'Italia

si cerca Ollio per riportare alla ragione quest deficent


dal corriere
E dal 30 gennaio chiude il centro sociale di via della Pergola. Il blitz delle forze dell'ordine all'alba, poi gli scontri. Contusi due agenti. In 300 fermano il traffico.

MILANO - Ore di tensione in città dopo lo sgombero, all'alba, di uno dei più noti centri sociali della città, il «Cox 18» di via Conchetta, zona Navigli. Circa 300 sostenitori, radunati da un appello online, hanno opposto resistenza alle forze dell'ordine e hanno improvvisato barricate con cassonetti e cartelli divelti sulla circonvallazione, per poi sfilare in corteo non autorizzato fino a Palazzo Marino, dov'era in corso la riunione del consiglio comunale. Il presidio ha bloccato piazza Scala, fermando i tram.

IL BLITZ - Al momento del blitz, avvenuto intorno alle 6.30 del mattino, nel complesso non c'era nessuno, ma dalle 9 in poi, all'esterno dello stabile, hanno cominciato a radunarsi esponenti dei centri sociali, raggiunti dal tam tam su Internet: «Non permettiamo l’ennesimo sgombero a Milano. Proviamo a opporci. Venite tutti». Ci sono state urla, spintoni, fumogeni e lancio di uova, bottiglie di vetro e rifiuti contro polizia e carabinieri che, in tenuta antisommossa, hanno formato un cordone all'esterno del centro sociale. Sono arrivati anche il consigliere regionale del Prc Luciano Muhlbauer e il consigliere provinciale di Sinistra critica Piero Maestri. A metà mattina si è formato un corteo composto da circa 300 persone, che hanno bloccato il traffico in piazza Serafino Belfanti con campane per la raccolta differenziata del vetro, cestini della spazzatura e altri materiali. Bloccata anche via Segantini con cartelli stradali e cestini divelti.

AGENTI CONTUSI - Nel corso di un’azione «di alleggerimento», un vicequestore aggiunto della polizia è rimasto leggermente contuso da un corpo contundente lanciato dai dimostranti. Il vicesindaco Riccardo De Corato ha comunicato che anche un vigile urbano è rimasto ferito dal lancio di un petardo ed è stato ricoverato per accertamenti.

IL CORTEO - Alle 15.30 circa è partito un corteo improvvisato composto da circa 300 partecipanti, che si sono diretti alla sede del Comune di Milano dietro lo striscione «Conchetta è nostra e la riprenderemo». Arrivati in piazza Scala, i manifestanti si sono diretti verso il cordone di poliziotti e agenti davanti all'ingresso del Comune; a dividere forze dell'ordine e manifestanti, due file di transenne. Ci sono stati fumogeni e lancio di petardi. «Siamo nello stabile di via Conchetta 18 da 32 anni, da quando lo abbiamo occupato mentre era di proprietà di un privato, dunque è nostro per usucapione», ha affermato Pino, dell’associazione «Cox Milano 2000», che gestisce la libreria e l’archivio Primo Moroni. Impegnato nella mediazione anche il segretario cittadino dei Ds Pierfrancesco Majorino. I partecipanti hanno chiesto, senza ricevere risposta, di essere ascoltati dal Consiglio Comunale; hanno quindi deciso di riunirsi in assemblea.

LA STORIA- Il «Cox 18» è uno dei luoghi di riferimento della cosiddetta sinistra antagonista e dell'anarchia milanese. Occupato nel 1989, ha una lunga storia di episodi, politici e di cronaca, tra sgomberi e rioccupazioni. Il 7 agosto 2004 fu teatro di una gigantesca rissa, che coinvolse circa un centinaio di persone per l'aggressione di un folto gruppo di naziskin. Nello scontro venne gravemente ferito a coltellate un giovane dei centri sociali. Per questo episodio vennero poi arrestati tre esponenti dell'estrema destra cittadina. Il centro sociale, comunemente chiamato «Conchetta», è noto tra l'altro per la nascita al suo interno di uno dei primi gruppi di hacker conosciuti in città. La Questura ha precisato che tutti gli oggetti che appartengono agli attivisti del centro sociale verranno tenuti da parte e messi nuovamente a loro disposizione. I locali verranno poi riconsegnati alla proprietà, il Comune di Milano.

L'APPELLO DI PERGOLA TRIBE - In coincidenza con lo sgombero del Cox 18, arriva l'appello del centro sociale Pergola Tribe, che il 30 Gennaio 2009 perderà lo stabile di via Angelo della Pergola. Lo stabile, occupato da un gruppo di ragazze nel 1990, è di proprietà di un privato, che tentò di rientrarne in possesso subito dopo l'occupazione ma alla fine stipulò un contratto di affitto. Il contratto è scaduto nel dicembre del 2006; da quel momento il centro sociale ha intrapreso una battaglia legale per resistere il più a lungo possibile allo sfratto, e contemporaneamente cercare un finanziamento per acquisire lo stabile. «Abbiamo trovato un finanziatore privato, che era disponibile a fare questo grosso investimento, con la garanzia di mantenere la destinazione d'uso a centro di aggregazione e culturale per il quartiere», scrive Pergola Tribe in una nota. «Ma anche davanti a questa nuova offerta, la proprietà ci ha detto picche, forte anche della sentenza di appello del tribunale, che non solo ribadiva che dovevamo abbandonare l'immobile, ma ci imponeva anche di pagare tutti i canoni d'affitto, anche se il contratto era scaduto, per tutto il tempo in cui eravamo rimasti nello stabile, un debito di quasi 100 mila euro (...). Per questa ragione non abbiamo potuto fare altro che accettare la proposta della proprietà, che azzera i debiti e tutte le pendenze legali a carico dei garanti, in cambio del rilascio dell'immobile, che avverrà il prossimo 30 gennaio. Un'altra vittoria per chi ha da anni messo le mani sulla città». Pergola Tribe organizza un ultimo open party, in tutti gli spazi della casa, per salutare tutti i suoi sostenitori.

CAT_IMG Posted: 21/1/2009, 23:10 17 GENNAIO FIRENZE ... Se sei un ATTACCABRIGHE e aspetti la scintilla - Musica / Serate / Concerti
Se sei un ATTACCABRIGHE e aspetti la scintilla, divertiti con noi scatena il parapiglia!

questa frase mi piace tantissimo!
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