nostalgico |
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| Te l'ho già scritto sull'altro forum, LEo. Penso che sarà davvero dura: c'è da ricostruire sulle macerie degli ultimi quarant'anni di sbraco e qualunquismo di questo paese. Mi ero diplomato nel '92 e le cose andavano già male, nonostante la recente Pantera e la prima guerra in Iraq. Poi era appena finita l'Urss e il Pci (e i contraccolpi si sono sentiti in tutta la sinistra, anche in quella che non vi si riconosceva). Però, chissà. La storia è fatta di fasi, di cicli, e magari le "nuove generazioni" sono migliori di quelle degli anni scorsi.
Fatevi vedere nelle scuole, dove spesso è solo un ribellismo cdonformista da adolescenti modaioli. E poi, è davvero un fatto di territorio: altrimenti ci sono i fascisti pronti a occupare gli spazi della protesta, con il loro marketing furbo e il solito schifo razzista e omofobo mascherato dietro le loro chiacchiere. Soprattutto, avete perfettamente ragione: gli studenti devono uscire dalla logica dell'antipolitica e del corporativismo: devono capire che se mancano i gessetti o se non c'è nessuno ad occuparsi della bibilioteca della scuola, il problema è POLITICO e non si può risolvere separandolo dalla situazione generale, crisi economica, manovre antioperaie, riforma del lavoro, attacchi agli immigrati (vedi le classi ponte alle elementari). Dopo il diploma la stessa lotta egli stessi problemi li ritroveranno nel lavoro, nella mancanza di servizi e dello stato sociale. Buona fortuna e massimo rispetto!!
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