Tifiamo Rivolta

" Non risplende più il sole che scaldava la povera gente, Sta cambiando l' aria il vento dell' Ovest non si fermerà...

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Elpidio Valdes
CAT_IMG Posted on 12/12/2008, 23:20 by: Elpidio Valdes




Quanto al discorso del socialismo in un Paese solo .
Forse qui entra in gioco anche un mio difetto che è questo : l' idealismo
Io tendo un pò in alcuni casi a guardare solo l' ideale quando invece anche il realismo è importante .
È che si tratta proprio del mio carattere e della mia indole, di ciò che mi spinge ad essere comunista, la speranza dell' ideale, per il bene mio e di tutte le persone .
Penso di parlare anche a nome di molti altri, è l' idealismo in buona parte che spinge a fare tutto quello che posso o riesco fare di buono per gli altri, è la speranza dell' ideale che ci tiene in vita e grazie a cui riesco a godermela tranquillamente e posso pensare anche a cazzeggiare, cercare fiche, divertirmi, ma se non ci fosse l' ideale di speranza per me e per le persone che mi circondano, se non avessi questo motivo valido per cui lottare, mi sentirei vuoto .
In fondo tantissimi compagni sono idealisti proprio in questa maniera, il comunismo è questo : la speranza e la lotta per un mondo diverso .
Però questo può anche far astrarre un pò dalla realtà .
Quindi fai bene anche a dire in questo modo di tenere anche i piedi per terra, però il fatto è che aldilà delle differenze tra le varie situazioni in cui si poteva tentare di diffondere la Rivoluzione, il fatto è che bisogna analizzare le varie circostanze si, però da più punti di vista, bisogna semplicemente rendersi conto delle possibilità che abbiamo ed in base a queste spostare "più a sinistra possibile" la rivolta di cui si tratta .
Nel senso che tipo in Spagna dove la contesa era tra franchisti e repubblicani con tutto ciò che ne derivava appunto, bisognava per forza sostenere i repubblicani, non si poteva parlare di una rivoluzione subito comunista, bisognava che le masse popolari che si sostenevano fossero state tutte comuniste e non prevalentemente filo-repubblicane unite a gruppi comunisti ed anarchici .
Però dove era possibile, tipo in Germania, sarebbe stato giusto che gli operai tedeschi si rivoltassero e che i sovietici gli aiutassero, però doveva nascere questa idea spontaneamente dagli operai tedeschi prima di tutto, non c entra tanto l' Urss, quello viene dopo .
Voglio dire che in linea di massima, concettualmente, la Rivoluzione immediata è giusta, però ce ne devono essere le condizioni e penso che lo credesse anche Trotzky .
Però il principio è giusto di per se, ma non era volto solo a stabilire il comportamento dell'' Urss, quando si dice di Rivoluzione immediata, è rivolto anche al proletariato in questione, ovvio che in Spagna ad esempio, dovevano essere gli spagnoli i primi a credere nella Rivoluzione immediata, allora avrebbe avuto senso, uguale in Germania, in Polonia, in Cina ecc.. Però è ovvio se il proletariato in questione non lo fa, non si parla di più di Rivoluzione immediata ma ci si adatta e si sceglie la cosa migliore da fare in base a questo, ma perchè è il popolo che ha scelto, (sbagliando), un altra strada, ma ciò non significa che la Rivoluzione immediata di per se non sia giusta .

CITAZIONE
Certo, un paese ad economia pianificata (e i pochi suoi paesi “satelliti”) non poteva reggere l’”assedio” economico, politico, militare, propagandistico, del resto del mondo, peraltro un paese come l’Urss, che aveva avuto tutto quello di cui abbiamo già detto, oltre una guerra sanguinosa con venti milioni di morti.

Appunto, è per questo che il socialismo in un Paese solo è fallimentare, non funziona .

CITAZIONE
Credo che anche se non vi fosse stata una burocrazia così ottusa e imbelle, prima o poi sarebbe successo.
Niente dura in eterno, figuriamoci una cosa come un paese ad economia pianificata, che si dice comunista, eccetera…
Non era una cosa possibile. Si è fatto quel che si è potuto.

Non era solo una burocrazia ottusa ed imbelle .
Era una burocrazia privilgiata, spesso reazionaria, corrotta, dispotica, ed è il risultato del sistema stalinista che non subordina gli organi legislativi e di governo alle masse, ma al contrario conferisce ad essi privilegi e potere dispotico .
La dittatura del proletariato intesa dallo stalinismo fa si che il popolo deve rimettersi nelle mani di chi sta sopra di lui sperando nella buona sorte, ma non ha coivolgimento o potere di subordinarlo ai suoi interessi, chi governa non viene dal popolo e per il popolo...Quindi il socialismo non può funzionare così è destinato a crollare perchè di fatto è manovrata da una casta reazionaria .
Questo insieme al contesto internazionale secondo me ha fatto si che l' urss facesse questa fine, ed è la dimostrazione più palese che le teorie di Trotzky sono quelle giuste nonche in linea e di sviluppo col pensiero di Marx Engels e Lenin .
È vero anche come dicevi che Trotzky durante la guerra civile fu spietato, come lo fu anche Lenin e non di più di quanto lo sarebbe stato al suo posto Stalin, però un conto è farlo in condizioni di guerra civile, un conto è nel governo del Paese .

Se posso dirti una cosa, più che distaccato dal trotstkismo, mi sembri più diciamo "disilluso" della possibile realizzazione di alcuni aspetti delle teorie di Trotski che comunque non mi pare che reputi sbagliate sul piano teorico...Lo hai detto anche te in fondo che l' Urss era gestita da una casta reazionaria e parassitaria, e che essa è crollata probabilmente anche perchè non ci fu una Rivoluzione internazionale...

CITAZIONE
Cuba fece di sua iniziativa e, sai meglio di me, Castro inizialmente non si diceva comunista. Quando vi fu l’appoggio dell’Urss … si adeguò, radicalizzando le proprie posizioni. E fece benissimo, ovvio.

Castro comunque era sempre stato molto progressista, la radicalizzazione delle sue posizioni è in linea con lo sviluppo delle sue idee .
Castro se li era comunque letti Marx ed Engels .
È vero che si ispirava più a figure come Josè Martì o Simon Bolivar soprattutto in giovinezza, durante le sue lotte all' università in cui faceva già parte della Lega Anti-imperialista ecc
Però è vero anche che sempre entrò comunque a contatto e lottò insieme pure con più marxisti anche nel movimento del 26 Luglio stesso .
Anche solo per fare un esempio : "Paro", Gino Donè, l' italiano, unico non cubano della spedizione del Granma, era stato un partigiano comunista ed aveva rapporti molto stretti con Fidel, Raul ed il Che .
I progetti di Castro per Cuba riguardavano comunque la libertà, la sanità, l' istruzione, la giustizia sociale, l' indipendenza dal neo-colonialismo americano, la lotta all' imperialismo ecc ecc..
Voglio dire che la posizione del movimento era comunque molto radicale ugualmente anche se non dichiaratamente di stampo comunista .
E' vero, che Castro si proclamò pubblicamene marxista-leninista ed instaurò periodicamente la "dittatura del proletariato", solo nel 1962 in seguito all' attacco alla Baia dei Porci, ed è vero che lo fece anche perchè c era un bisogno vitale di protezione e sostegno da parte dell' Unione Sovietica, è vero che era necessaria la dittatura per reprimere le corruzioni ed i nuclei reazionari anche terroristici finanziati dalla CIA ecc



Ci fu questo inasprimento della durezza e della repressione del regime, in cui nacquero i campi di lavoro forzato detti UMAP, (Unidades Militares de Aiuto Producion), dove furono internati molti dissidenti politici .
Sia dissidenti manovrati da Washington, ma anche non so...tipo anche vari razzisti, (perchè anche a Cuba il razzismo verso i neri esisteva al tempo!), ma credo ci si potesse finire nei campi UMAP anche per reati civili particolarmente gravi, ma purtroppo ci finirono anche dissidenti diciamo "giusti" o comunque sinceri che magari semplicemente reclamavano diritti per gli omosessuali, (oggi i matrimoni gay e le coppie di fatto sono legali a Cuba, ma ci sono voluti decenni perchè il socialismo cubano abbia realizzato anche questa conquista sociale e culturale in Italia ancora tanto richiesta dalla sinistra..Ma al tempo di cui si parla logicamente gli omosessuali erano discriminati anche a Cuba..Ma era normale purtroppo...La psichiatria stessa a livello internazionale li considerava malati psichiatrici..), o anche non-violenti e religiosi che si opponevano semplicemente ai metodi dittatoriali, o chi si rifiutava di praticare il servizio di leva militare obbligatorio, ma anche per esempio, (e questa ve la metto così come curiosità), i testimoni di Geova, (l' unico culto religioso tuttora bandito a Cuba per via delle loro teorie contro le vaccinazioni o contro le trasfusioni di sangue, organi ecc... Proprio Cuba in un momento in cui ci si impegnava con tanta determinazione nei progressi sulla sanità non volle permettere certi movimenti e certe predicazioni..)
Insomma v' ha ammesso ed illustrato con sincerità che anche a Cuba non tutti gli oppressi come "dissidenti" erano per forza capitalisti o realmente contro-rivoluzionari purtroppo...
Ma penso che comunque tutto ciò avveniva anche per la paura di qualsiasi opposizione in generale, perchè si pensava che chiunque fosse contro il governo cubano potesse potenzialmente venire "reclutato" dalla CIA o dalle lobby mafiose e terroristiche di Miami...
Nacquero infatti anche organi di censura, proprio perchè si temeva che le critiche potessero essere strumentalizzate dai vicini USA o potessero fomentare il "dissenso" di cui gli USA avrebbero approfittato per i loro piani .
Ma a parte questo, quella dichiarazione in poche parole proclamò soltanto la dittatura perchè per il resto il socialismo si stava già attuando a Cuba, la nazionalizzazione dei mezzi di produzione era già avvenuta, la campagna di alfabetizzazione ed i vari altri progressi sociali che aldilà della dittatura permettevano a Castro di poggiare su di un solido consenso popolare, erano già avvenuti o iniziati già da prima del '62...
In fondo fu quasi una dichiarazione quasi solo "formale", il socialismo era già iniziato .



L' instaurazione del regime dittatoriale fu un passo indietro notevole, per molti una grande delusione anche...Perchè in piena contraddizione con gli ideali che mossero il movimento del 26 Luglio stesso e con quelli predicati anche da Che Guevara, in fondo fu proprio lui a dire la famosa frase : "le idee che non condividiamo non si possono reprimere, o siamo capaci di sconfiggerle col dialogo o dobbiamo lasciarle esporre, non si possono reprimere con la forza, perchè questo impedisce il libero sviluppo dell' intelligenza"...Eppure anche Guevara stesso collaborò, accettò e sostenne eccome il governo anche nel suo periodo più dittatoriale, (alcune fonti reazionarie dicono anche che lui era addetto agli internamenti o altre cose simili...) .
Perchè semplicemente era una scelta obbligata, magari si potevano evitare meglio alcune degenerazioni, però tutto ciò avvenne per far fronte ad una emergenza gravissima, anzi, penso che proprio questa scelta fu fondamentale ed in quel momento salvò Cuba .
Contro lobby corrotte dagli USA, nuclei terroristici manovrati dalla CIA, contro-rivoluzionari nemici reali del popolo e del socialismo, (i vari padroni e borghesi espropriati dei loro privilegi e delle loro ricchezze), in una situazione delicata come a Cuba, era necessario il pugno di ferro!
Però col tempo la dittatura del proletariato a Cuba è stata man mano sempre più superata .
Se si da un occhiata alla situazione di oggi : i campi di concentramento non ci sono più, la Costituzione consente la libertà di espressione e di critica, è consentito anche il dissenso, che almeno secondo la legge costituisce reato solo se viene dimostrato che è finanziato o in contatto con gli USA, e dimostrazioni di questo ce ne sono, ma anche il sistema politico in generale non è certo dittatoriale, ci sono comitati popolari che in commissioni presiedute da un membro del sindacato elaborano i programmi elettorali e presentano i candidati, ci sono elezioni libere e segrete, i rappresentanti eletti dal popolo devono rispondere alle domande del popolo e devono rendere conto periodicamente del loro operato e possono essere rimossi quando gli elettori lo desiderano, anche il consiglio di Stato non ha un potere dittatoriale, Raul Castro può essere rimosso dal suo incarico quando l' Assemblea Nazionale lo decide e l' Assemblea Nazionale è eletta dal popolo, anche se il Consiglio di Stato propone una legge, (cosa che di solito comunque fa l' Assemblea Nazionale), essa deve essere di solito approvata dall' Assemblea Nazionale, e in genere se si tratta di modifiche della Costituzione viene fatto anche un referendum popolare .


Inoltre l' internazionalismo cubano, la solidarietà, sia sul piano militare quando Cuba combattè in Angola o in Bolivia, sia su quello diciamo "sociale", o forse meglio dire "umano", è sempre stato disinteressato per quanto riguarda Cuba, perchè essa non era ovviamente abbastanza potente per poter assoggettare strategicamente, economicamente, politicamente, o militarmente o come si crede, altri popoli .
Certo, la perfezione al mondo non esiste, ed anche Cuba deve e sta cercando ancora di migliorarsi però queste cose sono giusto per aprire una parentesi sull' evoluzione su basi trotzkyste della Rivoluzione cubana .




La persona che ho citato non la sento comunque da anni, è di Firenze come me, (anzi a dire il vero io sono di provincia), l' ho conosciuto perchè era un ultras della Fiorentina come me, e nulla trovò lavoro in Cina però non mi sembra, non credo, che proprio andò là da clandestino, penso che almeno andarci ci andò regolarmente, però non so bene che li successe dopo col permesso di soggiorno, successivamente tipo non era più in regola, perchè mi ricordo mi raccontava via msn che aveva avuto problemi con gli sbirri che si era nascosto in casa con la sua donna che diceva che non lui non c era perchè aveva problemi col permesso di soggiorno e se lo prendevano lo mandavano via .
Lui era comunista, mi ricordo mi raccontava che per quanto riguarda il lavoro è molto meglio la Cina dell' Italia, poi mi disse che il fatto che "in un Paese di un miliardo di persone nessuno muore di fame è un miracolo del partito" e che "alla fine la vita è normale più o meno come in Italia solo che c è il partito unico", però ci teneva sempre a precisare che "in Cina non c è socialismo, anzi c è una classe dirigente privilegiata capitalista e arrogante come in Italia" .
Altro sulla Cina detto da lui non me lo ricordo .
A comunque quell' episodio del pestaggio ora ripensandoci me lo ricordo anche più dettagliatamente guarda...Me lo sono ricordato meglio a ripensarci perchè m è venuto in mente di quando se ne parlava con un mi amico che questa cosa ci aveva fatto parecchio ridere..Io me lo ricordo che me la raccontò così, te la dico almeno ti fo fa du risate anche a te :
Era in un ascensore con una coppia di cinesi a un certo punto lui tocca il culo alla donna, il cinese gli si rigira e tipo lo minaccia o li mette le mani addosso un lo so, e lui li tira un cazzotto aprendolo, e la donna comincia a urlare, sicche poi si apre l' ascensore e al piano in do stavano andando ad aspettare questi due c era un gruppo di una decina di loro amici, e lui disse tipo "o cazzo" e questi in 10 lo pestarono e lo insultarono in tutti i modi sporco bianco ecc :ph34r: :D
La scena che s apre l ascensore e si trova 10 deve esse pesa

Edited by Elpidio Valdes - 14/12/2008, 03:17
 
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